Obiettivi dello psicologo dello sport e tecniche utilizzate
Pubblicato da Valentina Bassi in Psicologia dello sport · 30 Ottobre 2021
Tags: psicologia, dello, sport
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Obiettivi dello psicologo dello sport e tecniche utilizzate
Il principale obiettivo dello psicologo dello sport è comprendere come i fattori psicologici influenzano le prestazioni e come la pratica sportiva, a sua volta, influisce su fattori psicologici e benessere. Sulla base di questi dati si possono, di conseguenza, sviluppare degli interventi che permettano di Ottenere i migliori risultati possibili e favorire il Benessere.
Lo psicologo dello sport deve aiutare le persone ad ottenere coinvolgimento, massima prestazione, soddisfazione e sviluppo personale, creando percorsi che rispettino le differenze individuali attraverso la partecipazione ad attività motorie e sportive.
Può farlo aiutando gli atleti a rinforzare le risorse che già possiedono e insegnare loro alcune tecniche psicologiche per incrementare la performance sportiva usando metodi concreti.
Ad esempio per gestire lo stress si possono usare tecniche di rilassamento psicofisico, come il Training Autogeno, inoltre possono essere utilizzate Tecniche di respirazione e Visualizzazioni. Queste ultime sono delle immagini che vengono evocate nella mente mentre si è in uno stato di rilassamento e possono avere diversi fini, come portare al recupero di energie o alla distensione, aiutare a memorizzare percorsi, strategie di gara e gesti tecnici o aumentare la motivazione e l’autoefficacia. Lo psicologo può lavorare sull’auto-dialogo positivo e sullo sviluppo di abilità per conoscere e Gestire le Emozioni e lo stress prima, durante e dopo la gara, a seconda che questa abbia esito positivo o negativo. Può essere utile a questo fine anche la creazione e gestione della routine pre e post gara che servono rispettivamente per preparare l’atleta mentalmente alla competizione, aiutarlo a tornare alla serenità dopo di questa e recuperare le energie utilizzate.
Come già accennato sembra inoltre fondamentale favorire l’autoefficacia dell’atleta, cioè la fiducia nelle proprie capacità, e il pensiero positivo; le ricerche svolte su studenti mostrano infatti che la qualità del risultato è soprattutto una conseguenza della motivazione ad agire la quale, a sua volta, dipende dalle convinzioni di efficacia.
Dal punto di vista fisico si possono usare Biofeedback e Neurofeedback, queste sono tecniche che consentono di conoscere e regolare le proprie risposte fisiologiche. L’intervento dello psicologo è importante per ridurre il rischio di sovrallenamento, che, se mal gestito, può portare ad uno stop dallo sport di diversi mesi; un altro aspetto importante è quello legato agli infortuni, l’intervento psicologico può ridurne i rischi o favorire il ritorno in campo dopo che questi ultimi si sono verificati, la preparazione mentale è infatti importante quanto quella fisica per evitare il rischio di ricadute. Quest'ultimo è un tema che sta molto a cuore agli atleti e verrà trattato dettagliatamente nei prossimi post.