Quando si tratta di mobbing e quando no?
Quando si tratta di Mobbing e quando no?
Distinguere il mobbing dallo straining
Come già spiegato in un articolo precedente il mobbing è un comportamento aggressivo nei confronti di un lavoratore che causa sofferenze fisiche e psicologiche, con lo scopo di allontanare la persona dall’ambiente lavorativo. Da questa definizione risulta quindi chiaro che sono necessarie diverse caratteristiche per poter definire un comportamento mobbing e non tutti i comportamenti vessatori e spiacevoli possano essere definiti mobbing.
Un esempio particolare è quello dello straining, termine non molto utilizzato in Italia, che indica la situazione in cui il lavoratore è messo sotto pressione dai superiori e dal datore di lavoro in modo maggiore rispetto a quello che sarebbe necessario per svolgere la sua mansione. Vi è quindi uno stress forzato sul luogo di lavoro dovuto a situazioni vessatorie nei confronti del lavoratore indice di una chiara ostilità nei suoi confronti, ma viene meno la continuità, ripetitività nel tempo e la premeditazione della situazione presenti nel mobbing. L’azione deve avere comunque conseguenze prolungate nel tempo per la vittima e questa deve essere confinata in una posizione di costante inferiorità rispetto ai suoi aggressori quindi non essere nelle condizioni di reagire, difendersi e tutelare i propri diritti.
Si tratta quindi di una singola azione protratta nel tempo che può avere conseguenze per il lavoratore. Proprio per questo si differenzia dal mobbing che invece è caratterizzato da un numero maggiore di azioni, ma tra loro collegate e ripetute con continuità.
Anche in questo caso lo psicologo poterà aiutare la vittima, in modo simile alle vittime di mobbing, migliorando le sue risorse personali e sociali per favorire una reazione positiva alla situazione e migliorare le sue relazioni sociali e familiari, nonché la sua autostima e sicurezza in sé.