Agorafobia
Agorafobia
In un precedente articolo ho parlato delle fobie specifiche, ora parlerò di un particolare tipo di fobia, l’agorafobia. Il termine agorafobia deriva dalla parola greca Agorà che significa piazza; infatti, questo termine è stato inizialmente utilizzato per persone che avevano paura di recarsi in posti affollati. In realtà, i pazienti con sintomi di agorafobia temono tutte quelle situazioni in cui è difficile scappare o ricevere soccorso.
Le persone che soffrono di agorafobia hanno paura di specifiche situazioni come: spazi aperti, luoghi chiusi senza una facile via d’uscita, stare in fila o tra la folla, luoghi lontani da casa o che non conoscono. L’affrontare queste situazioni provoca forte paura e disagio per questo le persone tendono ad evitarle, spesso quando non è possibile evitare cercano l’aiuto di un accompagnatore che renda meno temute le situazioni, per questo a volte il disturbo è difficile da identificare, perché le persone non evitano le situazioni, ma trovano delle modalità per affrontarle con l’aiuto di altre persone o comportamenti protettivi, ma questo non vuol dire che non ci sia un problema perché comunque la persona non riuscirebbe ad affrontare la situazione da sola. Le paure sono sproporzionate rispetto al reale pericolo della situazione e perdurano per almeno 6 mesi.
L’agorafobia è spesso legata agli attacchi di panico, è quindi possibile che siano presenti contemporaneamente entrambe le diagnosi.
Esordio
L’esordio è di solito tra la tarda adolescenza e la prima età adulta, se vi sono precedenti attacchi di panico è più probabile che l’esordio sia precoce. L’agorafobia è infatti di solito la conseguenza di un disturbo di panico, spesso l’insorgenza si presenta in periodi stressanti della vita che portano ad avere attacchi di panico, in seguito la situazione in cui si ha avuto l’attacco viene associata al panico portando la persona ad evitarle. La paura legata all’agorafobia non è solo quella dei luoghi, ma ci sono anche specifici pensieri della persona, in particolare quello di morire o impazzire, a questi timori di solito è legata anche la paura di perdere il controllo di sé.
Se non trattata il decorso è cronico e nel lungo termine può essere legata alla comparsa di altri disturbi come depressione, uso di sostanze, ansia.
Trattamento
Il trattamento dell’agorafobia si focalizza in un primo momento sull’individuare i pensieri e le idee disfunzionali che sono legate allo stimolo fobico. Si insegnano al paziente tecniche per gestire l’ansia, come il controllo del respiro e tecniche di rilassamento. In seguito si accompagna il paziente ad esporsi in modo graduale alle situazioni temute in modo da imparare a gestire le emozioni, ridurre il disagio percepito e gli evitamenti che compromettono la sua vita quotidiana. L’esposizione riduce l’ansia perché subentra l’abitudine e i timori si riducono riuscendo a comprendere che non c’è un reale pericolo nella situazione.
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Dr.ssa Valentina Bassi
Psicologa
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