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Caratteristiche psicologiche associate alla Procreazione Medicalmente Assistita

Psicologa Valentina Bassi
Pubblicato da Valentina Bassi in Psicologia · 4 Gennaio 2024
Tags: ProcreazioneMedicalmenteAssistita
Caratteristiche psicologiche associate alla Procreazione Medicalmente Assistita
La Procreazione Medicalmente Assistita è una procedura che è stata creata nel 1978 per superare le difficoltà riproduttive ed ottimizzare le possibilità di concepimento in coppie con problemi di fertilità. L‘infertilità e il suo trattamento possono influire in modo drammatico o addirittura devastante sull‘intera vita della coppia. La valutazione dell’impatto psicologico di questi trattamenti è molto importante, perché l‘esito finale può essere influenzato dall‘ansia e dallo stress, in quanto quest‘ultimo è associato ad una minore probabilità di gravidanza. I fattori psicologi hanno anche un impatto sulla decisione di continuare o interrompere le cure. Infatti i costi dei trattamenti sono alti e possono durare anni, ed è possibile che questa situazione porti a soffrire di depressione, sentimenti di vergogna, strategie di coping disfunzionali e di una riduzione delle funzioni psicologiche protettive. Molte coppie che si presentano per i trattamenti di PMA hanno già alti livelli di stress, che possono aumentare ulteriormente a causa dalla terapia, favorendo anche ansia e depressione.

Oltre al trattamento stesso, ci sono diversi aspetti che hanno un impatto psicologico; ad esempio l‘incertezza dei risultati è molto snervante, può risolversi velocemente, ma anche durare anni, favorendo lo stress e la possibilità che questo si evolva in depressione. Le diverse fasi del trattamento hanno un impatto sui cambiamenti emotivi, soprattutto per la donna, infatti è lei che dovrà subire la maggior parte delle procedure e dei test, indipendentemente dalle cause dell’infertilità, per questo in tutte le fasi le donne presentano maggiore stress e difficoltà emotive che possono essere accentuate dagli effetti collaterali di farmaci e ormoni che devono assumere.
All’inizio del trattamento in molti presentano ansia, la sua intensità varia però in base a come vengono comunicate le informazioni ai pazienti. La depressione invece sembra essere inferiore rispetto alla popolazione generale, questo effetto può essere dovuto alla speranza data dall’inizio del trattamento.

Durante il corso del trattamento invece gli uomini possono andare in contro a livelli di depressione più alti rispetto alla media, inoltre alcune ricerche sostengono che, se i fattori di infertilità sono maschili, si presentano in loro livelli maggiori di auto-colpevolizzazione, isolamento sociale, senso di perdita, stigma, depressione e livelli più bassi di autostima. Le ricerche relative al benessere psicologico maschile durante il percorso di PMA sono ancora poche, ma è importante concentrarsi su questo aspetto perché spesso gli uomini provano uno stress che viene sottovalutato dai medici.
Il periodo più stressante per la coppia è infatti quello delle due settimane di attesa dopo l‘inseminazione e prima di poter fare il test di gravidanza, ma dopo 7 mesi dalla prima consultazione, si nota un declino nell‘ansia. La depressione però aumenta se il trattamento non ha esito positivo e il 25% di queste donne può andare incontro ad una vera e propria depressione. Al contrario se la terapia ha successo si nota una riduzione di ansia e depressione, in alcuni casi però la gravidanza non riporta la coppia alla normalità e persistono ansia, stress e sensi di colpa che possono anche creare difficoltà nell’assumere l’identità di genitori.

A causa dell’impatto emotivo che ci può essere durante e dopo il trattamento è importante rivolgersi ad uno psicologo, individualmente o in coppia, per poter vivere con serenità questo percorso indipendentemente dall’esito, ottimizzare le probabilità di concepimento limitando l’influenza dei fattori psicologici e prendere decisioni in modo consapevole.



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