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Il mobbing verticale, cos’è e come riconoscerlo

Psicologa Valentina Bassi
Pubblicato da Valentina Bassi in Psicologia del lavoro · 25 Luglio 2023
Tags: mobbingverticale
Il mobbing verticale: cos’è e come riconoscerlo
In un articolo precedente ho spiegato che cos’è il mobbing, si tratta di un comportamento aggressivo nei confronti di un lavoratore perpetrato in modo ripetuto ed organizzato con il fine di escluderlo dall’ambiente lavorativo. Un tipo particolare di mobbing è il mobbing verticale, questo infatti non è messo in atto tra colleghi, ma tra un superiore e un sottoposto, per questo è chiamato anche bossing.
 

Esempi di atti vessatori
 
In questo caso alcuni esempi di atti vessatori sono:
 
  •         ossessiva vigilanza;
  •         provocazioni;
  •         insulti rivolti alla vittima di mobbing davanti agli altri colleghi;
  •         sanzioni disciplinari immotivate;
  •         revoca dei benefits aziendali;
  •         imposizione di mansioni dequalificanti;
  •         rifiuto di ferie o permessi, ma anche rifiuto di fare degli straordinari;
  •         continue critiche;
  •         escludere la vittima da riunioni, progetti, comunicazioni aziendali o corsi di aggiornamento;
  •         impedire alla persona di avere avanzamenti di carriera.
                   
Questi comportamenti per essere definiti mobbing devono protrarsi per almeno 6 mesi e provocare danni psicofisici alla vittima. Il mobbing viene messo in atto dal datore di lavoro per stressare e isolare la vittima allo scopo di fargli dare le dimissioni. Il superiore è agevolato in queste condotte per il suo potere di compromettere la salute e la carriera della vittima. Questo tipo di mobbing infatti passa spesso inosservato perché grazie alla sua posizione il superiore può nascondere le condotte vessatorie facendole passare per misure lecite e necessarie.
 
È importante sapere che il bossing non si manifesta soltanto in ambiente lavorativo, ma può presentarsi anche in ambiente sportivo (messo in atto da un allenatore), in ambiente scolastico (dai docenti nei confronti degli alunni) o all’interno di qualsiasi attività o associazione.
 
Mobbing verticale ascendente
 
Il tipo più comune di mobbing verticale è quello discendete, di cui abbiamo parlato finora, in cui la vittima è un subordinato, ma esiste un altro tipo di mobbing verticale, quello ascendente in cui un lavoratore di livello inferiore (o un gruppo di lavoratori) attaccano un soggetto sovraordinato. Quest’ultimo di solito è messo in atto dai dipendenti per mantenere i loro privilegi, o per evitare il mobbing del superiore, diventando però a loro volta aggressivi.
Queste condotte iniziano di solito dall’iniziativi di un singolo individuo che poi ne coinvolge altri che partecipano tacitamente.
 

Anche nel caso di mobbing verticale se la vittima volesse intraprendere vie legali sarà difficile dimostrare di esserne vittima, soprattutto nel caso di bossing perché, come già detto, il superiore può sostenere che le misure usate fossero necessarie. Per superare questi momenti, i traumi e le sofferenze che possono derivarne le persone possono però rivolgersi ad uno psicologo che li aiuterà nel trovare le strategie più adatte a loro per affrontare la situazione.



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