La mindfulness in breve
La Mindfulness in breve
Il termine mindfulness è spesso frainteso perché molti lo associano al rilassamento, ma la mindfulness è ben altro. Per capire di cosa si tratta dobbiamo però partire dalle sue origini e capire cosa non è.
Le origini della mindfulness
La ricerca della consapevolezza ha radici in tradizioni antiche, la mindfulness deriva da un tipo di pratica meditativa buddista, la meditazione vipassana, che è stata però modificata in modo tale da poter creare un training di circa 8 settimane che prevede un apprendimento pratico e un impegno quotidiano di allenamento. Jon Kabat-Zinn è considerato il pioniere della mindfulness e ha soprattutto il merito della sua integrazione in programmi clinici, si deve a lui lo sviluppo dei primi programmi basati su questa e la sua diffusione nel mondo occidentale.
Cosa NON è mindfulness
Non è facile spiegare cosa sia la mindfulness, per iniziare è più semplice dire che cosa non è:
- la mindfulness non è una tecnica, non si può apprendere imparando dei semplici passaggi, ma è un modo di essere che per essere sviluppato richiede pratica e impegno, è la consapevolezza di quello che siamo e che stiamo vivendo;- non è una tecnica di rilassamento, questa è la principale differenza con il training autogeno che invece vuole proprio produrre uno stato di rilassamento. La mindfulness prevede la consapevolezza del momento presente e quindi anche delle proprie emozioni negative, insegna a starci in contatto aumentandone la tolleranza, ma ciò è ben diverso dal rilassarsi;- la mindfulness non è solo pratica formale, non riguarda solo la meditazione che viene fatta in modi e ambienti precisi, è anche la consapevolezza nei gesti e nelle attività di tutti i giorni, e questa è considerata la vera mindfulness;- non è svuotare la menta, ma è essere consapevoli di cosa fa la mente in ogni momento;- non è essere privi di emozioni e dolore, ma imparare ad osservarli e tollerarli;- non è una ricerca della felicità, infatti il lasciar andare non si riferisce solo alle emozioni e agli stati negativi, ma anche a quelli positivi, quindi anche la felicità, come tutti gli altri stati, va lasciata andare.
Cos’è la mindfulness
La mindfulness è quindi il raggiungimento della consapevolezza del momento presente, in maniera non giudicante, questo stato viene raggiunto con l’utilizzo di tecniche di meditazione. Uno degli esercizi di meditazione che sono alla base della mindfulness è l’osservazione del respiro, questa consiste nel sedersi e portare l’attenzione sul proprio respiro per alcuni minuti, inizialmente si può partire da un tempo di 3 minuti, che poi viene progressivamente allungato. In questo tempo la persona deve semplicemente ascoltare il suo respiro cercando di non dare ascolto agli altri pensieri, riconoscere che questi esistono, ma dopo aver avuto questa consapevolezza tornare sul respiro.
Questa però non l’unica tecnica della mindfulness, ne esistono molte altre e il percorso che si farà sarà scelto in base alle difficoltà e agli obiettivi della persona. La mindfulness infatti può essere utile per una varietà di situazioni, tra cui:
- stress;- difficoltà a gestire le emozioni negative;- gravidanza;- prevenzione delle ricadute della depressione;- disturbi alimentari;- difficoltà di concentrazione;- difficoltà ad addormentarsi;- problematiche di tipo fisico.
Questo articolo non ha la pretesa di essere esaustivo, per sapere qualcosa in più rispetto al percorso di mindfulness, e se può essere ciò che cerchi, clicca qui.
Bibliografia:
- Gunaratana, H. (1995). La pratica della consapevolezza in parole semplici.- Kabat-Zinn, J. (2021). Vivere momento per momento.