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Le fasi della fine di una relazione

Psicologa Valentina Bassi
Pubblicato da Valentina Bassi in Relazioni di coppia · 12 Giugno 2024
Tags: Fasifinediunarelazione
Le fasi della fine di una relazione
La sofferenza che deriva dalla fine di una storia d’amore viene spesso minimizzata, ma questa è una perdita a tutti gli effetti, non solo per la fine del legame, ma provoca anche cambiamenti in noi stessi.
Ognuno affronta questo dolore a modo suo, ma nel superare la fine di una relazione infatti si attraversano delle fasi comuni che si dimostrano del tutto analoghe alle fasi del lutto.

Negazione
La prima di queste è la negazione: di colpo svaniscono tutti i progetti fatti, le abitudini e l’immagine di un futuro insieme, spesso la prima reazione è quindi un rifiuto di questa realtà. In questa fase c’è il pensiero che sia solo un incubo e ci si illude che l’altro presto tornerà. Questa reazione inizialmente è normale, ma se dura troppo a lungo si può rimanere bloccati in questa fase con pretese e gelosia nei confronti dell’ex,  mantenendo la fedeltà nei confronti dell’altro, senza riuscire ad andare avanti con la propria vita.

Patteggiamento
Quando ci si rende conto che non si può fuggire dalla realtà si attiva questa seconda fase. In questo periodo ci si rende conto che la relazione è chiusa, ma si pensa a cosa si può fare per tornare indietro o cosa si sarebbe potuto fare di diverso. Ogni gesto dell’altro viene interpretato come un segnale che non è finita, anche in questa fase si può rimanere bloccati come nella precedente.

Rabbia
La terza fase è la rabbia, quando i tentativi di patteggiamento falliscono a causa del rifiuto dell’altro ci si rende conto che la chiusura non è momentanea e si inizia a provare collera, verso sé stessi, verso l’ex o verso altre persone coinvolte nella rottura. Questo è un progresso perché ci si rende conto che non si può tornare indietro e porta a ridurre il valore dell’altro ai nostri occhi. Se questa rabbia, però, dovesse risultare eccessiva potrebbe diventare un problema patologico e si può arrivare persino a provocare dei danni all’altro. Oltre alla rabbia si possono provare molti altri sentimenti che possono essere gestiti capendo da dove nascono e in generale conoscendoli meglio.

Depressione
La rabbia porta ad elaborare tutto il brutto della relazione, nella depressione invece si riconosce definitivamente che quest’ultima è finita ed emerge tutto ciò che può esserci stato di bello nella relazione appena vissuta. Questa fase è indispensabile per elaborare fino in fondo il dolore vissuto e per affrontare la perdita. Ci può essere una perdita di fiducia nel futuro, un tentativo di evitare tutti i ricordi e si può presentare il desiderio di una continua ricerca di distrazioni. Si può arrivare a pensare di non poter più essere felici e questo può portare a decidere di non fare lo sforzo necessario per rialzarsi.

Accettazione
Nonostante la sofferenza, si può superare la perdita tornando ad agire. L’abbandono non viene dimenticato, si ricorda infatti, ma con la consapevolezza che si può andare avanti. Questa fase è quella che richiede più tempo e spesso l’andamento delle fasi non è lineare, ma ci possono essere continue oscillazioni tra l’una e l’altra finchè non si arriva stabilmente all’accettazione.

Per superare la fine di una relazione ci vuole quindi diverso tempo, come ho già detto la sofferenza è normale, ma vi è il rischio di rimanere bloccati in una delle fasi e non riuscire a superare la perdita. Per evitare questo rischio è bene chiedere l’aiuto di altre persone e se ci dovessero essere dei blocchi è sempre bene chiedere un colloquio ad uno psicologo per evitare che si creino dei problemi più gravi.




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