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Tecnologia e stress lavorativo

Psicologa Valentina Bassi
Pubblicato da Valentina Bassi in Psicologia del lavoro · 16 Febbraio 2024
Tags: Technostress
Tecnologia e stress lavorativo
L’utilizzo delle tecnologie è ormai parte integrante di ogni tipo di lavoro, questo è sicuramente un vantaggio perché permette di velocizzare molti lavori e intervenire immediatamente in caso di problemi, anche se si è distanti dal luogo di lavoro, questo però implica l’essere sempre reperibili e non essere mai completamente disconnessi dal lavoro. Se le tecnologie sono utilizzate in modo scorretto portano con sé numerose problematiche, possono causare un calo del rendimento lavorativo e possono essere una grande fonte di stress soprattutto nel caso in cui vita privata e lavorativa si intreccino. Lo stress legato alla difficoltà nella gestione delle tecnologie è chiamato technostress.  

Le problematiche legate all’uso delle tecnologie possono manifestarsi in due direzioni: uso di tecnologie sul lavoro per la propria vita privata e uso di tecnologie legato al lavoro nella vita privata, si parla in generale di tecno-interferenze, andiamo ad analizzare alcuni dei fenomeni che si possono manifestare.

Cyberloafing
Un primo fenomeno che possiamo incontrare è il cyberloafing, cioè l’uso di internet sul lavoro per la propria vita personale. Questo può essere vantaggioso se utilizzato durante le pause per organizzare aspetti della propria vita privata, riduce lo stress e favorisce la soddisfazione lavorativa. Se però viene utilizzato in modo eccessivo può interferire con il rendimento lavorativo, ma anche l’estremo opposto, il divieto assoluto di utilizzo di internet per scopi personali sul lavoro, non è vantaggioso e può portare a stress e insoddisfazione.

Interaction overload
Questo fenomeno fa riferimento alla mole di interazioni in cui siamo immersi simultaneamente, come ad esempio tutti i messaggi ed email che riceviamo e che possono essere relativi a contesti e tematiche diverse. Può essere relativo sia alla vita privata che lavorativa ed è spesso legato all’uso degli stessi canali comunicativi nei diversi ambiti. L’utilizzo degli stessi mezzi per vita privata e lavorativa non ci permetti di differenziare, ad esempio, quali messaggi siano da leggere sul lavoro e quali da rimandare ad un altro momento, si rischia quindi di non essere mai completamente disconnessi dal lavoro e di avere continue interferenze nella propria vita privata.

Monday morning digital syndrome
Per ridurre l’influenza del lavoro sulla vita privata si può valutare di non guardare o rispondere a mail di lavoro durante il fine settimana, ma questa iniziativa non è senza conseguenze. Infatti si parla di Monday morning digital syndrome quando, dopo aver passato il weekend senza guardare email di lavoro, il lavoratore è stressato il lunedì mattina per la mole di lavoro lasciato indietro e che dovrà affrontare. Questo mostra come per limitare lo stress non sia sufficiente l’iniziativa del lavoratore, ma richieda un cambiamento dell’organizzazione.

Fattori coinvolti
Tra i fattori coinvolti nello sviluppo del technostress possiamo individuare:
-          Domanda, cioè le richieste da parte del datore di lavoro;
-          Controllo, cioè la possibilità da parte del lavoratore di controllare e prendere decisioni su alcuni aspetti legati al lavoro;
-          Supporto da parte di colleghi e familiari;
-          Relazioni sul lavoro e fuori dal lavoro, valutando non solo la quantità, ma anche la loro qualità e l’utilizzo di internet nel gestirle;
-          Ruolo nel lavoro e in famiglia, prestando attenzione alla chiarezza del ruolo ricoperto e dei compiti legati a questo;
-          Cambiamento, inteso come i periodi di cambiamento che si vivono nella vita privata o lavorativa;
-          Conciliazione vita-lavoro, cioè la capacità e possibilità di conciliare i due ambiti o di riuscire a separarli efficacemente.
Sintomi del technostress
I sintomi con cui si presenta il technostress sono diversi:
-          Mal di testa;
-          Difficoltà legate al sonno;
-          Dolore muscolari a collo, schiena o spalle;
-          Incapacità di rilassarsi;
-          Predisposizione alla malattia;
-          Aumento degli errori sul lavoro;
-          Difficoltà di concentrazione;
-          Bassa fiducia in sé;
-          Sensazione di essere esausti;
-          Atteggiamento negativo nei confronti della tecnologia;
-          Ansia;
-          Irritabilità;
-          Senso di frustrazione;
-          Senso di isolamento.
A causa di tutti i sintomi che può causare a livello organizzativo il technostress è considerato una malattia professionale (Legge 81 del 2008), è quindi importante prestare attenzione a questo fenomeno e ai segnali che possono indicarne la presenza.

Conclusione
Abbiamo visto come l’utilizzo delle tecnologie digitali sul luogo di lavoro può intrecciarsi con al vita privata portando ad effetti positivi, ma anche negativi. Il sovraccarico e il senso di invasione della vita privata vanno insieme al concetto di complessità percepita delle tecnologie, questo dipende da fattori individuali e aziendali.
Il problema non è quindi l’utilizzo di internet in sé, ma come lo si utilizza. Il technostress si presenta quando c’è un eccesso dell’utilizzo, frequentemente legato ad una carenza di autoregolazione che spesso è causato da carenze nella propria vita quotidiana. In questi casi è quindi necessario rivolgersi ad un professionista per poter risolvere il problema che sta alla base di questo tipo di stress lavorativo.
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